di pietra - di legno - di luce


Sono lieto di presentare una mia rassegna scultorea presso il Museo Etnografico Zanardo, dove dodici anni fa lavorai come operaio assunto dal CFS di Pian Cansiglio. Ho accettato immediatamente l’offerta propostami  dalla dott.sa Paola Favero e ho pensato che sarebbe stato interessante legare la mia scultura con l’arte fotografica della mia paesana Tita Fain. Siamo gente di montagna, legati entrambi alla nostra terra alpagota e la grande foresta del Cansiglio è dentro di noi, subiamo il suo fascino misterioso da quando eravamo bambini, come facessimo parte di una fiaba.

La mia arte riflette l’espressione scarna e al tempo stesso poetica della montagna stessa. Nel legno ricavo figure esili e leggere, disidratate dalla fatica oppure spogliate dal superfluo che abbonda nella nostra società e che ci rende deboli e vulnerabili agli elementi della natura. La pietra, che è il mio elemento principale, viene allo stesso modo scavata e incisa, spuntata e bocciardata, oppure lucidata a specchio, per le stesse esigenze d’espressione. Ne proviene un rimando di tecniche antiche, della tradizione degli scalpellini e le figure sono a volte primitive, lasciate interrotte come reperti archeologici. Sono tutti materiali lapidei provenienti dai ghiaioni dei nostri monti, o trovati nei torrenti e nei boschi casualmente, come nel caso della maschera ricavata da un blocco di calcite.

Voglio introdurre l’osservatore in un mondo disincantato e trasformato, nello stesso modo in cui, quando c’immergiamo nella natura e la viviamo appieno, veniamo assorbiti da lei e ci sentiamo diversi, In realtà stiamo soltanto conoscendo meglio noi stessi.


Credo che l’affiancamento dei scatti fotografici della Tita aiuteranno a capire ancora più efficacemente  l’ipnosi della natura e le figure fantastiche prendono forma. Sembrerà di sentire il nitrito di un cavallo preistorico, i vagiti dell’Estasi, oppure il silenzio di un corpo con le braccia sollevate e proiettato verso mondi superiori. Ad ognuno lascio naturalmente la libertà di farsi coinvolgere dalle proprie emozioni e auguro una buona visione di questa piccola esposizione.

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