In solitaria per vocazione e perché si sta bene con se stessi. ma mi diverto anche a prendermi in giro. 6 e mezza del mattino, il bianco Vivaro scorre rispettoso lasciandosi alle spalle la "Parete delle Pareti" e soprattutto evitando di inviare dati di velocità alla polizia locale, che so per esperienza trasformarsi in letterina dal foglio verde recapitata a casa con spiacevole sorpresa...
Ma non ti va proprio di parlare stamattina? Spero che non aprirai il becco soltanto per i comandi vocali indirizzati alla tua Go-pro!... Hai perfettamente ragione, ero di sicuro in sovra-pensiero, calcolavo a che ora raggiungeremo l'attacco della via e se stavolta incontreremo altre cordate.
Perfetto idiota...
L'asfalto è bagnato fradicio, qui ha smesso di piovere da poco, ma tanto la parete è rivolta a sud.
"Sole e Metallo" è il nome della via ed è tutto un programma. Più che altro vedrò un posto nuovo che dicono sia d'incanto. L'ennesima scelta di questa stagione cade ancora su una via sportiva di cui non sapevo nemmeno l'esistenza. Si è sempre trattato di uscite mordi e fuggi, alle 15 al massimo mi sono sempre portato a casa e a volte ho conciliato pure qualche ora pomeridiana di lavoro.
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Ultimi tiri della "Paolo Amedeo" Torrione Marcella |
Era ormai un sogno ricorrente, quello di trovarsi da solo sul ballatoio della Torre Venezia a gestire la discesa a corda doppia dopo aver raggiunto il culmine roccioso dove non c'è altro che panorama e
"ambiance" . Ho sognato tanto pareti anonime da scalare soltanto per il gusto di perdersi nel vuoto in completa solitudine. Ed è quello che ho in effetti provato dentro di me dopo averle attraversate. Rimane un gusto effervescente che si gusta a sorsi forti tutto d'un fiato e poi svanisce.
Credo che sia sempre stato il senso di momentanea libertà e la magnificenza dei luoghi ad apparirmi più importanti di tutto, più della scalata stessa, che di per sé non necessitava di dosarsi ulteriormente. Guardare le nuvole che scorrono dietro la fessura tra i campanili della Croda da Lago mentre percorro il Giau sulle note di Brams suscita emozioni simili alle sale degli Uffizi, quando si possiede la sensibilità giusta questo può bastare per sentirsi appagati. Occorre però molestare l'animo affrontando delle scelte dettate dall'avventura in parete. perdersi e ritrovarsi. caricare ed allentare la valvola.
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"Ecce Homo" in Moiazza |
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Via "Mamma e Papà" Ra Gusela del Giau |
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"Sole e Metallo" al Settsass |